ELIA NOVECENTO

Il mare è come prima

“Sembra un cavallo, sembra un cuore… no, aspetta… ora è un cane!”, così come interpretiamo le nuvole del cielo che scatenano un immaginario fatto di forme e simboli, così le isole degli arcipelaghi provocano da sempre la fantasia di viaggiatori e navigatori. La componente fisica e materica delle isole, unita alle suggestioni visive che esse provocano, sono state fissate su carta da poeti e scrittori, raramente da pittori. Così, il pittore romano, Elia Novecento, durante la sua residenza ad amaneï realizzerà tele e tappeti ispirati ai colori e alle forme delle isole eoliane. Tipici del linguaggio artsitico e poetico dell’artista sono, infatti, gli arabeschi e le inquadrature che contengono le emozioni e i sentimenti provocati in lui da ciò che lo circonda. La volontà di narrare insieme all’impiego di tali strutture e cromie, tipico dei popist romani degli anni Sessanta, coinvolgono l’animo e gli occhi di chi ammira il suo lavoro fino a condividere con l’artista le emozioni che scaturiscono dagli scenari eoliani e dalle persone che li abitano.

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